Simoni Marcello - Secretum Saga 02 - 2018 - Il patto dell'abate nero by Simoni Marcello

Simoni Marcello - Secretum Saga 02 - 2018 - Il patto dell'abate nero by Simoni Marcello

autore:Simoni Marcello
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Thrillers, Historical, Fiction
ISBN: 9788822720580
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2018-06-06T22:00:00+00:00


40

Tigrinus si rinserrò nella camera da letto che gli era stata assegnata dai Lunell e frugò il contenuto dei suoi bagagli in cerca di un testo qualsiasi vergato da Teofilo Capponi. Sapeva di possederne almeno uno. Rammentava bene il momento in cui Bianca gliel’aveva consegnato proprio nell’eventualità che il ladro dovesse far fronte a una situazione simile a quella che ora, malauguratamente, si era presentata. Messer Simeone era vecchio ma niente affatto cieco. Dopo mesi di corrispondenza col suo ricattatore, avrebbe senz’altro notato le differenze calligrafiche tra il vero Capponi e quello falso. A meno che Tigrinus non fosse riuscito a porvi rimedio.

L’impresa non era così ardua, a onor del vero. Il ladro era stato cresciuto dai domenicani di Firenze e poteva vantare un’ottima padronanza del calamo e del calamaio. Gli serviva soltanto un istante per prendere confidenza col modus scribendi dell’uomo per cui si faceva passare, così da poterlo imitare.

Mentre proseguiva nella ricerca, aprì una piccola custodia da cancelleria portata da Firenze e si accorse che qualcuno ci aveva messo mano. La serratura pareva essere stata forzata con un oggetto affilato e richiusa alla bell’e meglio. Opera di Lunell, di sicuro. Come previsto, il vecchio doveva aver mandato i suoi servi a rovistare in cerca delle perle.

Tigrinus mise da parte la custodia e riprese a frugare tra la sua roba finché non ebbe trovato quel che cercava: una missiva in pergamena compilata dal defunto marito di Bianca de’ Brancacci. Tenendola in mano, si avvicinò alla finestra e la studiò alla luce del sole. Caratteri piuttosto fitti, eleganti, ma per nulla difficili da riprodurre.

Posato il documento sullo scrittoio di fronte al letto, inforcò un pennino e, senza intingerlo nell’inchiostro, iniziò a ricalcare la grafia di messer Capponi fino a che il suo ductus non gli parve naturale.

Quindi si procurò un vello candido ampio quanto un fazzoletto, intinse la punta del calamo nel calamaio e scrisse:



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